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Autore Topic: Abs per tutti, sfida Bmw  (Letto 1095 volte)

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Murdock

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Abs per tutti, sfida Bmw
« il: 02 Luglio 2012, 12:52 »

http://www.repubblica.it/motori/attualita/2012/07/02/news/abs_per_tutti_sfida_bmw-38215457/

"Non comprate moto o scooter senza ABS: sono pericolose". Lo diciamo da una vita ma ora, finalmente, qualcosa si muove. In attesa che con la velocità del bradipo la legge entri in vigore (l'Abs sarà si serie solo nel 2016, o se volete fra 5000 italiani morti fra gli utenti delle due ruote) qualcuno anticipa i tempi e lo propone di serie su tutta la gamma. Questo "qualcuno" è la Bmw. Onore al merito. Lo stesso Franco Uncini in questa intervista ci ha spiegato che l'Abs è un fondamentale dispositivo di sicurezza e che non toglie nulla alla guida, anzi...

Ma è triste constatare che si debba stare qui a parlare di Abs si Abs no quando le statistiche parlano chiaro: gli incidenti che coinvolgono veicoli a due ruote a motore (moto, ciclomotori) non accennano a calare: 1.378 morti nel 2000, 1.380 nel 2008 e finalmente un appena discreto calo nel 2009 con 1249 lenzuoli bianchi stesi sulle strade, tenendo però conto degli anni di mezzo che avevano anche superato più volte le 1.500 vittime (record di 1.552 nel 2004). Insomma dal 1998 a oggi sulle strade italiane hanno perso la vita più di 15 mila motociclisti e ciclomotoristi.

Per capire la gravità del fenomeno basti dire che nel 2000 le vittime fra i dueruotisti erano il 21 per cento e che oggi sono arrivate al 30 per cento del totale. Insomma con l'attuale trend che vede fortunatamente un calo generale delle vittime della

strada, la percentuale dei morti fra i motociclisti e ciclomotoristi entro il 2020 potrebbe toccare e superare il 50 per cento delle vittime della strada, benché il parco delle due ruote si ferma poco sopra al 20 per cento del parco totale veicoli e le percorrenze medie sono infinitesime rispetto ai km totali percorsi dal resto dei veicoli, auto, pullman e camion. Insomma, è davvero allarme rosso.

Un allarme rosso che la Bmw raccoglie, sposa, e cerca di fronteggiare dotando di serie a partire dal 2013, di Abs tutti i modelli. Un primato che tuttavia fa riflettere e, per certi versi, innervosire considerando poi che proprio la Bmw 20 anni fa è stata la prima casa motociclistica al mondo ad equipaggiare le proprie motociclette con il sistema antibloccaggio ABS. E che poi l'ABS nel 1988 venne introdotto inizialmente come optional ex fabbrica nei modelli della Serie K, come la K100 e la K1, venne montata poco tempo dopo anche nella Serie boxer e, successivamente, anche nei modelli F e G...

Di tempo ce ne è voluto insomma e di progressi ce ne sono stati eccome: i primi ABS pesavano 11,1 chilogrammi e un po' di gusto nella guida levavano. Oggi pesano appena 700 grammi e il pilota si può accorgere della sua presenza solo quando evita di finire per terra... Anche i piloti più esperti sanno bene infatti - come spiega lo stesso Uncini - che prima o poi in tanti km la ruota anteriore "prende sotto". Un po' di brecciolino, una frenata un po' azzardata e si finisce per terra. Con l'Abs no.

Insomma la sicurezza in moto compie oggi un grande passo avanti. Certo, ovvio che la Bmw sia favorità in questa corsa (le sue sono moto costose e il prezzo dell'Abs è più facile da inglobare nel listino), ma il sasso nello stagno è stato lanciato e ora gli altri costruttori non dovranno che adeguarsi. In ritardo, ovvio, ma adeguarsi: di questi tempi la sicurezza non è più accettabile che sia considerata un optional...

Va detto a onor del vero che la strategia sulla sicurezza stessa per Bmw non si limita all'Abs e che per fortuna è un concetto molto più articolato. E non solo perchè è già pronta la regolazione dello slittamento in accelerazione ASC (Automatic Stability Control) e, recentemente il controllo dinamico della trazione DTC (Dynamic Traction Control): a Monaco spiegano che "La responsabilità non è limitata alla motocicletta: il principio di BMW Motorrad 360 gradi di sicurezza". Ossia dividono il settore in tecnologia per la sicurezza attiva della motocicletta; sicurezza passiva nell'equipaggiamento del pilota; sicurezza attraverso un training adeguato del pilota.

Quindi spingono con forza in tutti questi settori, cercando di migliorare costantemente questi tre aspetti. "Guidare la moto senza stancarsi eccessivamente e in modo sicuro - spiegano alla Bmw - richiede però anche comfort e una limitazione delle distrazioni. Per questo motivo l? ergonomia e i comandi sono gli elementi che vengono considerati con la massima attenzione già nelle prime fasi di sviluppo di ogni modello Nel capitolato di produzione sono inclusi sia la posizione di guida anatomica e rilassata che il massimo livello di funzionalità e semplicità dei comandi".

Così se per il futuro, sono previsti un'ulteriore ottimizzazione della regolazione elettronica della ciclistica ESA II in direzione di una tecnologia di ciclistica semiattiva, il Dynamic Damping Control DDC, nonché l'utilizzo di sistemi intelligenti di assistenza del pilota ("Progetto ConnectedRide"), poi si punta molto anche sulla protezione del pilota. L'ultima perla  è aumentata anche grazie al Neck Brace System che debuttò nel 2007, un sistema di protezione della nuca per ridurre il rischio di lesioni nella zona della colonna vertebrale cervicale e della clavicola in caso di cadute gravi.

E, infine, kla terza sfaccettatura del principio "sicurezza a 360°" riguarda i training di base e di perfezionamento per i piloti: infatti, chi guida meglio viaggia più sicuro. Ecco quindi una sfilza di corsi di guida stradali, fuoristrada e in circuito, condotti da istruttori certificati.

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