Altra recensione per la Kawasaki Versys 1000 che, ovviamente, vi propongo:
http://www.motoscootercity.com/magazine/prove/prova-kawasaki-versys-1000 Prova Kawasaki Versys 1000
La personalità del quattro cilindri di Kawasaki Versys 1000 rende unica la maxi enduro Kawasaki all’interno del segmento. Facile e potente al tempo stesso sposa un estetica matura, voluminosa, personale è anche votata ai viaggi.
DESIGN
La nuova Kawasaki Versys 1000 ha il duro compito di portare il costruttore giapponese all’interno di un segmento evoluto e abbastanza gettonato come quello delle maxi enduro. La scelta dei tecnici di Akashi parte dal voler rispettare un certo family feeling con la sorella minore da 650 centimetri cubici, e allo stesso tempo garantire i volumi e la presenza scenica che si contraddicono ad una maxi enduro. Come si evince dalla gallery fotografica nel mirino di Kawasaki Versys 1000 c’è proprio la BMW R1200GS, alla quale cerca di strappare clienti puntando su una concezione personale che sotto molti punti di vista ha poco a spartire con le altre. Innanzitutto già nel design si chiarisce la percezione di vocazione turistica, che il costruttore di Akashi ha già da tempo sviluppato nel definire le versioni da viaggio delle proprie moto.
Le linee sono tutte raccordate tra loro e partono dalle cornici che identificano il voluminoso fanale anteriore. Una generosa cornice in finitura satinata richiama l’indole offroad, mentre l’impatto estetico un po’ squadrato è molto personale. Il serbatoio continua poi voluminoso con ampie svasature che consentono un corretto inserimento del pilota, mettendolo al riparo anche nei viaggi più lunghi. La posizione di guida è poi indovinata con una corretta angolazione delle gambe che non affatica e mette a proprio agio anche nei viaggi più lunghi. In quest’ultimo frangente avremmo tuttavia preferito un cupolino ancor più protettivo, specie a velocità autostradali ed una imbottitura della sella un po’ più sostenuta. La buona comodità complessiva garantisce anche la sistemazione del passeggero, con i bauletti che non interferiscono con le gambe e con una posizione non troppo elevata rispetto al pilota. Le maniglie generose si integrano nella bella struttura reggisella, che, come tradizione in questo segmento, è realizzata con un traliccio in vista. Particolare distintivo è lo scarico Akrapovic disponibile come optional, che a dispetto di un rendimento sonoro assolutamente non invasivo regala un tocco di design prezioso a Kawasaki Versys 1000.
La strumentazione mista analogico digitale offre un buon assortimento di informazioni, adeguate ai viaggi con tanto di trip consumi, e informazioni sulle mappature del propulsore e del controllo di Trazione KTRC. I comandi tuttavia sono per lo più posizionati nel blocchetto sinistro, mentre il destro è più povero.
CICLISTICA
Osservandola ferma sul cavalletto, con i bauletti installati Kawasaki Versys 1000 non nasconde assolutamente le proprie dimensioni, mentre una volta in sella quando si percorrono i primi chilometri si scopre una inaspettata facilità di manovra, con lo sterzo intuitivo e pronto che permette di prendere confidenza con il veicolo. Anche se la statura non supera il metro e settanta dunque si può muovere con tanta agilità la moto, grazie ad un peso in ordine di marcia nell’ordine dei 240 chilogrammi, e la si può sfruttare anche per spostarsi con inaspettata disinvoltura in città. Buona la taratura delle sospensioni che dimostrano tanta scorrevolezza e digeriscono bene buche e pavè senza trasmettere più di tanto le asperità al pilota. Con un manubrio largo e imponente la posizione di guida risulta dunque rilassata e in tangenziale e autostrada si dimostra parecchio stabile, garantendo una qualità di crociera invidiabile a numerosi concorrenti. In questo frangente e anche in città gioca un ruolo positivo anche la linearità di erogazione del quattro cilindri in linea di Kawasaki Versys 1000 che permette tanta regolarità e gira sempre fluido anche ai bassissimi regimi.
Quando cominciano le curve si riscopre la naturalezza e la facilità con cui la maxi enduro di Akashi si lascia condurre, e grazie anche al settaggio delle sospensioni si dimostra sempre reattiva e pronta a rispondere ai comandi del pilota. Cercando di spingere un po’ per divertirsi tra le curve emerge il settaggio un po’ morbido della ciclistica e l’avantreno abbastanza alto non trasmette tanta immediatezza per aggredire le curve, generando un lieve sottosterzo non appena si prende in mano il gas in uscita di curva.
Nessun appunto all’impianto frenante, pastoso e potente con una risposta alla leva modulabile. L’equilibrio ciclistico e la stabilità non sono compromesse anche nelle staccate più decise, mantenendo sempre il giusto rigore direzionale. Kawasaki Versys 1000 è disponibile di serie con dispositivo antibloccaggio ABS, dall’intervento per nulla invasivo e relegato alle situazioni di emergenza. L’ABS è anche disinseribile, nel caso ci si trovi a percorrere strade bianche.
Non abbiamo fin qui accennato all’anima avventuriera fuori dai terreni asfaltati, tuttavia su strade bianche e leggeri sterrati la facilità di comando, abbinata al KTRC permette di muoversi agilmente e con sicurezza, ma quando i sassi diventano più grossi e le salite più ripide, la mole di Kawaski Versys 1000 consiglia di optare per un’alternativa più asfaltata.
PRESTAZIONI
Kawasaki Versys 1000 è l’anima nuova nel segmento delle maxi enduro, un quattro cilindri di estrazione sportiva e rimappato per la categoria. Tuttavia i tratti somatici sono sempre quelli tipici delle unità stradali, con la predisposizione ad ululare al di sopra dei 7.000-8.000 giri con una cattiveria sconosciuta alle concorrenti, che privilegiano di più la corposità ai bassi. Ai regimi inferiori tuttavia si scopre l’elevata trattabilità del propulsore, sempre lineare e pronto a digerire anche i regimi più bassi in caso di transito a passo d’uomo in città, sul lungo mare o su uno sterrato. Come si superano i 5.000 giri il propulsore cambia tonalità e diventa aggressivo, sportivo, pronto a portare in un attimo verso la zona rossa. Forzando il ritmo su strade tutte curve diventa abbastanza impegnativo gestire Kawasaki Versys 1000, che sotto la spinta del quattro cilindri offre prestazioni quasi da sportiva. La spinta del propulsore è appezzabile anche in autostrada, dove i cavalli permettono una più che buona velocità di crociera, e i sorpassi non sono un problema.
L’erogazione in stile quattro cilindri si distingue in questo segmento per la sua unicità, che non ritroviamo su altre concorrenti che ricorrono per lo più a soluzioni bicilindriche, dal rendimento molto personale e dall’erogazione caratteristica. La scelta del quattro cilindri si riflette anche nei consumi, leggermente al di sopra della media, nonostante sia presente un’apposita scritta sul display che si accende quando si sta tenendo un’andatura ‘ECO’, ma i consumi restano abbastanza elevati con medie nell’ordine dei 16/17 chilometri con un litro.
CONCLUSIONI
Una maxi enduro alla giapponese, con propulsore quattro cilindri in linea è la scelta di Kawasaki per questo segmento. L’unicità di questa proposta sul mercato la rende appetibile per tutti gli amanti di questa configurazione del propulsore, che offre tanti vantaggi specie nei viaggi più lunghi, dove sempre più spesso le maxi-enduro arrivano a sostituire le tourer. L’agilità ciclistica risultata infine indovinata per garantire tanta maneggevolezza in città mentre spingendo a fondo tra le curve emerge un po’ la mole del veicolo.