il problema in Italia nasce dal "carattere" storico degi italiani che sono sempre bravi a lamentarsi ma appena gli si chiede di impegnarsi in prima persona nicchiano, svagano e tentano sempre di delegare qualcun altro. Noi motociclisti non ci salviamo e non siamo neanche aiutati dalla FMI ( la Federazioone Italiana Motociclisti) che potrebbe ma non si occupa di diritti dei motociclisti in ambito civile essendo completamente orientata all'affiliazione per motivi sportivi o di club e di fare da "trait d'union" con le autorità per esempio nel riconoscimento dei mezzi storici per l'attribuzione delle agevolazioni fiscali ecc. ecc.
Negli altri paesi ( in cui i paradossalmente motociclisti sono meno) i nostri "colleghi" sono solidali, organizzati e quando opportunmo coordinati e duri nelle loro proteste e per questo spesso ascoltati. In Francia dopo una protesta nazionale il presidente del loro Coordinamento fu ricevuto all'Eliseo. Da noi contiamo come il due di coppe con briscola denari e pensare che tempo fa qualche centinaio di tassisti piazzati sul lungotevere bloccarono Roma per la nota vicenda delle licenze, in Francia quando hanno deciso di protestare il Coordinamento francese ha riunito a Parigi migliaia e migliaia di motociclisti che hanno costrtetto il governo a ridiscutere le norme oggetto della protesta. In Italia sono anni e anni che si chiede una modifica ai guarda rail assassini orientata alla protezione del motociclista che vi impatta. Vi risulta che qualcuno abbia indetto una manifestazione a carattere nazionale? e chi lo doveva fare la FMI? e se qualcuno ci ha provato, quanti si sono presentati? Parliamo di cifre ridicole, tali da non impensierire nessun politico o amministratore. Quindi in definitiva l'appello lanciato nel sito linkato all'inizio è legittimo ma casca nel vuoto della nostra indifferenza. Non basterebbe iscriversi per cambiare le cose, bisognerebbe essee pronti ad impegnarsi e non è nella nostra natura.