Il meteo ci aiuta, sprazzi di azzurro si alternano alle nuvole, la temperatura e' sui 12 gradi, ma col sole arriva in un attimo anche a 20..gli antipioggia dormono nel bauletto, in pratica fin'ora li abbiamo usati solo il giorno della partenza.

La strada per Brasov costeggia i Carpazi meridionali, attraversa diversi villaggi, in cui noto una cosa che mi frullava da un po' ( cioe'dal giorno prima, ma sembra sia passato un mese, ormai) :
le case. Le case dei rumeni, nei villaggi della Transilvania, sono ( a parte quelle nuove e "moderne") tutte uguali..
mi spiego meglio...hanno la stessa forma, col tetto tronco sul davanti, e la stessa dimensione..li' per li' pensavo fossero nate nel periodo comunista, e fossero come un simbolo di uguaglianza..oppure tipo case coloniche di epoca fascista, quando nelle aree di bonifica si costruivano le case per i contadini tutte uguali..ma quello che mi ha dato da pensare, e' che sul fronte, tutti scrivono l'anno di costruzione, e queste vanno (da quello che ho visto) dai primi del 1800, fino ai giorni nostri..quindi sono cambiati governi e nazioni, ma restano legati autonomamente ad uno standard (che ragionamenti bislacchi, eh?)
questa e' una, giusto per farla vedere

I Carpazi ci sorvegliano a destra, con le cime innevate (peccato per la Transfagaran)

Soldi ce ne saranno pochi, per sistemare le strade, ma di chiese se ne costruiscono a bizzeffe..evidentemente dopo anni di repressione anche religiosa, c'e' un'esigenza di dimostrare la propria fede (sara' oro?)

...e arriviamo a Brasov, o come si chiama in tedesco, Kronstadt, citta' della corona (corona la chiamarono i romani).
In periferia mi sono fermato un attimo per guardare se il navigatore sfigato dava segni di vita,

e si avvicinano due bambini..guardano la moto, la targa, e mi chiedono 1 lei..segno della vicinanza di Bucarest, mai piu' successo, solo una vecchietta vicino alla chiesa nera..
Questa volta non c'e' stato bisogno di chiedere, la strada mi porta direttamente in centro, in piazza Sfatului, chiusa al traffico con i paletti di ghisa..fermo la moto, e mi avvicino ad un poliziotto ..dico che cerco un hotel, in piazza, e mi abbassa il birillone, anche se poi passo tra i paletti

Li', di fronte alla casa Sfatului, che da il nome alla piazza, c'e' un hotel in una casa del 1477..parcheggio, e il receptionist ci fa salire..sono le 13,30, e la camera e' in preparazione...intanto portiamo su le valigie, e restiamo a bocca aperta..una camera bellissima, con tavolo , sedie e cassapanca decorate, un bagno con doccia e vasca (il bidet non esiste mai) , e un armadio che pensavo fosse bloccato, le porte non si aprivano, finche' non ho capito che erano di ferro ...era una cassaforte antica


La Romania ha un grande futuro turistico, hanno capito tutto..a tavola il cameriere e' anche troppo presente, ti versa anche l'acqua minerale , gli addetti hanno grande rispetto per il cliente, non si improvvisano come spesso succede da noi.
altro segno della vicinanza di Bucarest, ( e cmq Brasov ha 280.000 abitanti, quasi il doppio di sibiu), e' il fatto che il portiere mi dice..la moto non puo' stare qui, in piazza, e' solo per lo scarico dei bagagli..vabbe' ,dico, indicami un parcheggio..

Mi guarda , e mi fa..."aspetta , che ho un vicino pazzo, ma provo a chiedere". E cosi' mi fa mettere la moto sul retro, in un cortile chiuso da cancello
Finalmente lavati e profumati, cambiati e belli, usciamo in piazza..e che piazza


Casa Sfatului e' quella al centro, attualmente sede di un museo

c'e il sole, una giornata bellissima, e ne approfittiamo per fare i turisti normali, girando per vetrine, mangiando gelati, comprando finalmente cartoline e francobolli ( il palazzo della posta era aperto)..
Brasov e' circondata da mura e torri, che sono in fase di restauro da parte dell'UNESCO, e protetta da diverse costruzioni militari, intatte

continua...