E' mattina, sono circa le 7 e 15, più o meno,vado al lavoro.
C'è come sempre già molto traffico. Auto e motorini da affrontare nel delirio convulso delle strade di ROMA.
come al solito passo per l'Appia Pignatelli una stretta fettuccia di antico e "romano" tracciato che si "infila" nella città,
con pochi semafori percepiti come estranei, alieni, in questa strada che corre nel verde.
Auto, moto, motorini, biciclette, l'attenzione è alta ma impersonale. Sono solo oggetti in movimento e la mente ed il corpo reagiscono
d'istinto per evitarli, superarli, prevederne i movimenti.
Poi nell'indifferenza di questa estrema attenzione si crea una breccia, un specie di improvvisa consapevolezza, si riconosce la sagoma,
un'altra Varadero ed un altro Varaderista.
Ci si guarda, un cenno, si percorre insieme un tratto magari alternandosi nel bel mezzo del fiume di ferro ruotato che scorre, poi
inevitabilmente ad un incrocio ci si separa, un cenno con la testa, un colpo di clacson a mò di saluto.
Buona giornata "fratello".