Sabato ero in giro per la mia cittadina con allegra famigliola al seguito tutti rigorosamente in bici. Ebbene ci siamo fermati in centro per la doverosa quanto immancabile tappa in gelateria. Davanti alla gelateria, l’immancabile BMW 1200 GS, con rigorosamente un solo bauletto laterale montato (che fa più figo) e il top case, il tutto in alluminio (ovviamente) con contorno di faretti ed accessori qua e là. Di fianco un gruppetto di ragazzi che chiacchieravano.
Una volta preso il gelato abbiamo iniziato a gustarcelo seduti sulla panchina adiacente alla gelateria. I ragazzi che conversavano si sono salutati e sono andati per la loro strada. Uno di loro, in bermuda

, preleva dal bauletto il giubbotto (bravo

) ed il casco, poi i guanti (!!) indossa il tutto e sale a cavallo, gira la chiavetta e……. nulla! Smanetta un poco con la chiave e alcumi pulsanti ma niente da fare, il motore tace inesorabilmente

. Al che ho iniziato a ridacchiare fra i denti…

lo confesso con un pò di vergogna

Mia moglie si gira, mi guarda e mi fa: “… ma, perché ridi? Non vai a dargli una mano? E la famosa complicità fra motociclisti????”

Io, un po’ imbarazzato, non le ho risposto… cosa avrei potuto dirle? Come farle capire che quelli col BMW non vogliono aiuto da nessuno? Che l’unica volta che l’ho chiesto io, tutte le BMW sfrecciavano via senza degnarmi di uno sguardo? In effetti, mi sono sentito un po’ stronzo… perché, se non altro, io dovrei essere diverso, e magari dare l’esempio… però, era più forte di me. Non riuscivo a smettere di sghignazzare.

Il tipo poi ha messo il cavalletto, è sceso, ha sollevato la sella e ha iniziato ad armeggiare con la batteria e i contatti elettrici. Io pensavo fra me e me: “….se, così sistemi proprio l’elettronica….”. Il caso o la fortuna ha voluto che ravanando un po’ qua e là, alla fine la moto sia partita con un gran rombo… buon per lui, ma intanto io stavo già pensando a come aiutarlo…. “ti chiamo un carro attrezzi?”
