Rimanendo OT, provo a dare una mia personale risposta alla riflessione di sicanos:
il succo del mio pensiero è questo: le moto sono veicoli considerati surplus, beni di non primaria necessità, sebbene ce ne siano migliaia in giro. Ma chi si può permettere di comprare e mantenere una moto, può di conseguenza avere la presunta capacità di poter far fronte anche ai costi della manutenzione periodica e straordinaria.
Data la brutta e ancora radicata abitudine del modo di considerarla come oggetto di benessere, i produttori ne approfittano e vanno giù pesante coi prezzi al consumatore.
Condivido appieno la constatazione in questo caso che tre pezzi di acciaio variamente lavorati non abbiano un effettivo e reale costo così alto, come da preventivi di masso e altri. Però finchè la moto sarà guardata come un "beato lui che ce l'ha", i prezzi continueranno ad essere eccessivi.
Per fortuna che internet ha dato un aiutino ad abbassarli, ma non di molto..